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17.10.06

La via ecologica del computer

Anche il settore dell'informatica e dei Personal Computer è sempre più attento agli impatti ambientali del proprio business, non solo per una questione etica ma soprattutto perchè la domanda di sostenibilità arriva dai clienti.

Ad esempio, per rispondere a questa crescente domanda, Via Technologies, Inc, Azienda leader nello sviluppo d’innovative tecnologie nell’ambito dei chip al silicio e Pc platform solution, ha annunciato insieme ai partner, Evesham Technology e Tranquil Pc, i primi computer Carbon Free al mondo basati sul processore ad elevata efficienza Via C7-d. I personal computer Evesham Carbon3 e le soluzioni di Tranquil, come il nuovo T7, uniscono l’elevata efficienza e la compensazione delle emissioni di anidride carbonica prodotte dal funzionamento dei sistemi nel corso della loro vita attraverso investimenti in progetti per la conservazione dell’energia, la riforestazione e l’energia alternativa in Gran Bretagna.
Via ha anche realizzato il primo centro informatico alimentato a energia solare i tutta l’area del Sud Pacifico. Sviluppato con il Samoan ICT Secretariat, il centro è una delle prime realizzazioni concrete del VIA Solar Computing, un elemento chiave della VIA Clean Computing Initiative rivolta a promuovere un’informatica attenta alle problematiche ambientali. Accessibile a tutti, il VIA pc-1 Information Community Centre di Samoa aiuterà ad affrontare i problemi legati all’e-Education, e-Health e e-Governance per i residenti e offrirà possibilità di lavoro per gli stessi e le comunità vicine, oltre ad offrire l’accesso ad Internet ai turisti. A seguito del fortunato lancio, il centro è preso come modello reale per creare centri IT similari in tutto il mondo e per aiutare a colmare il digital divide, specialmente nelle aree rurali e remote. VIA sta lavorando con le principali organizzazioni e governi internazionali per favorire ulteriormente questi progetti. Il VIA pc-1 Information Community Centre di Samoa prevede l’installazione di 3 PC VIA pc-1 Power Saving e un server VIA pc-1, oltre ad un dispositivo multifunzione (fax/scanner/fotocopiatrice/stampante) esterno, il tutto alimentato da un pannello solare fotovoltaico da 175-watt fornito da Motech Industries. Grazie a questa implementazione il centro ha nei fatti superato i maggiori ostacoli che incontrano i paesi in via di sviluppo nel processo di informatizzazione: lo sviluppo di tecnologie appropriate; fonti di energia affidabili; accesso ad Internet; sostenibilità attraverso una formazione appropriata e possibilità di business, nonché ha colmato il solco che esiste tra i diversi settori che lavorano per superare il digital divide, ossia privato, pubblico, società civile, mondo accademico e organizzazioni internazionali.

Ma le inziative di VIA non sono le uniche, e alcuni tra i big player del settore si stanno muovendo nella stessa direzione. Ad inzio mese,
all’Intel Developer Forum di San Francisco sui nuovi microprocessori quad-core, Paul Otellini, President e CEO di Intel, ha rivelato i piani dell'azienda per accelerare la leadership nella tecnologia, e ha annunciato alle migliaia di sviluppatori e tecnici intervenuti che i progressi realizzati nella tecnologia del silicio sono destinati a offrire nuovi livelli di prestazioni in un'era di efficienza energetica nel computing. “Il settore attraversa una delle svolte più radicali degli ultimi decenni, aprendo le porte a una nuova era in cui le prestazioni e l'efficienza energetica sono fattori strategici in tutti i segmenti di mercato e in tutti gli aspetti del computing”, ha affermato Otellini. Nel 2005 Intel è stata la prima a implementare l'evoluta tecnologia di produzione del silicio a 65 nm, integrando funzionalità di risparmio energetico nel processo che si sono rivelate strategiche per offrire l'efficienza energetica a livello di transistor. Secondo le stime di Otellini, la “cadenza” di queste tecnologie di processo di produzione che seguono la Legge di Moore, abbinata ai piani di Intel di introdurre nuove microarchitetture quasi ogni 2 anni, entro il 2010 porterà a un miglioramento del 300% del rapporto prestazioni/watt rispetto agli attuali prodotti basati sulla microarchitettura Intel Core. L'azienda è inoltre impegnata con una nuova categoria di PC, i PC ultraportatili, che entro il 2008 porteranno alla realizzazione di dispositivi con un consumo di energia 10 volte inferiore rispetto agli attuali notebook.

Google, dal canto suo, durante l'evento di San Francisco, ha annunciato che i suoi computer sprecano solo il 10% dell'energia loro fornita, contro il 30-40% di computer tradizionali, grazie al fatto che l'azienda assembla le macchine in casa sulla base delle sue particolari esigenze (per le quali si è dotata di un parco di oltre 300.000 server!!!).
Un ingegnere di Google, Luiz Barroso, ha stimato che 100 milioni di computer funzionanti 8 ore al giorno con l'architettura ideata da Google possono risparmiare 40 milardi di kW/h in tre anni, per un valore economico di più di 5 miliardi di dollari. Tra l'altro i fondatori di Google, Page e Brin, investono da tempo nel settore delle energie rinnovabili. Grazie a loro è nato uno dei progetti più interessanti in Silicon Valley, quello di Nanosolar, nata nel 2001 e che sta realizzandi in California la più grande fabbrica al mondo per la produzione di pannelli solari. L'impianto aprirà i battenti nel 2007 e sarà in grado di "sfornare" circa un milione di pannelli solari l'anno per un corrispettivo di 430 MW, una potenza installata in grado di dare elettricità a circa 325 mila famiglie. La Silicon Valley sta entrando prepotentemente nel settore delle fonti rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico, grazie alla continuità tecnologica nell'uso del silicio.

Ma non ci sono solo gli annunci dei big. Sotto traccia esistono diversi percorsi di ricerca nel campo dell'uso dell'energia del settore informatico. In particolare si sta lavorando molto su nuovi dispositivi di alimentazione di sistemi portatili, con batterie all'idrogeno, all'etanolo e con altre sostanze di origine vegetale.
La storia è appena cominciata... ne vedremo delle belle!

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